giovedì 11 aprile 2019

Marco Ludovico: Vino “Artigianale, Personale, Territoriale” creato nella Terra delle Gravine

Protagonista della puntata odierna è un giovane Vignaiolo che ha realizzato il proprio sogno Enoico: produrre Vini nella sua terra di origine basandosi su principi di “naturalità”, rispetto della vocazione territoriale, “non interventismo” in Cantina.
Il tutto sorretto da un solido approccio razionale, supportato dall’esperienza e da una preziosa voglia di capire, studiare, migliorare.
Senza preconcetti e pregiudizi.

Marco Ludovico appartiene a una famiglia di viticoltori da 3 generazioni, il padre nel 2003 ha fondato la Masseria Ludovico.
Il Vino è sempre stato parte integrante della sua vita, passione che lo ha spinto a studiare Viticoltura ed Enologia alla Facoltà di Udine, dove si è laureato nel 2012.

Con intraprendenza, unita a tanta voglia di conoscere e maturare professionalmente, Marco ha fatto diverse esperienze lavorative in Italia (Manduria, Montalcino, Napoli), in Argentina e Nuova Zelanda, per poi tornare nell’azienda di famiglia.

Dopo alcuni anni, in Marco cresce sempre più la voglia di realizzare un proprio progetto Enoico, dove poter personalmente seguire tutta la filiera produttiva dalla vigna alla Cantina, con lo scopo di ottenere un Vino che ama definire “Artigianale, Personale, Territoriale.

Mi è piaciuta molto una frase detta da Marco durante il nostro incontro: “Il Vino cosiddetto naturale deve essere un punto di arrivo e non di partenza”. Il senso di questa frase sta nel ritenere assolutamente preziose tutte le esperienze fatte nella produzione convenzionale in comparti vitivinicoli molto diversi fra loro, in termini di vitigni, territori, climi, filosofie.

Per Marco il Vino “naturale” non deve prescindere dai concetti di “pulizia” olfattiva ed equilibrio gustativo. Per lui è assolutamente deleterio che in taluni casi (per fortuna sempre più rari) si voglia imporre al consumatore l’idea che certi difetti organolettici si possano perdonare nel nome della “naturalità”.
La nitidezza e il bilanciamento gusto-olfattivo devono essere imprescindibili pilastri del Vino, sempre e comunque.
Personalmente condivido al 100% questo pensiero.

Vigneti non trattati chimicamente, fermentazioni con lieviti indigeni, nessuna chiarificazione/filtrazione invasiva, bassissimo utilizzo di solforosa: questi sono alcuni dei capisaldi con cui Marco Ludovico produce i suoi Vini nella Terra delle Gravine.
Un territorio in provincia di Taranto ricco di terra calcarea, con una costante presenza di vento e forti escursioni termiche: presupposti pedoclimatici da sfruttare a proprio favore per ottenere mineralità, freschezza ed eleganza.

Come sono i suoi Vini? Ne produce per tutti i gusti.

Amate la tipologia “col fondo”?
Eccovi “Matin”, un bianco frizzante prodotto con 100% Minutolo. Un Vino schietto, diretto, beverino, di grande freschezza e assolutamente da sfruttare nell’abbinamento gastronomico con pietanze piuttosto grasse e fritture.

Amate i Vini bianchi “macerati” in anfora?
Eccovi “Amforéas”, ottenuto con 100% Trebbiano (vigneti piantati nel 1977) fermentato in anfora sulle bucce per circa 4 mesi, affinato in acciaio per 3 mesi e poi di nuovo in anfora per altri 6 mesi. Vi aspettate un “orange wine” estremo? Assolutamente no, Marco ha macerato questo Vino con grande intelligenza e razionalità, con lo scopo di ottenere un prodotto senza estremismi Enoici, dotato di ottimo equilibrio e bevibilità.
Un Vino in cui si riconoscono le peculiarità organolettiche innescate dalla macerazione, ma tali sfumature rientrano in un quadro complessivo di piacevolezza e bilanciamento.

Poi vengono prodotti altri due Vini in purezza, un bianco a base Verdeca e un rosso da uve Sangiovese.

Per ultimo veniamo a quello che, a mio parere, è il “cavallo di battaglia”, ovvero il suo Vino prodotto con 100% Primitivo, permanenza sulle fecce fini per circa 14 mesi, con un 85% di affinamento in acciaio e 15% in barrique non nuove.

Questo Primitivo è uno splendido esempio di equilibrio, finezza e piacevolezza di beva.

Rosso rubino di bella brillantezza. Nessun eccesso di “muscoli” e potenza. Intensi profumi fruttati/floreali di ottima freschezza e fragranza, arricchiti da suadenti note speziate.

In bocca è garbato, con tannini piacevoli e morbidezze ben bilanciate da freschezza e sapidità.
Un Primitivo che strizza l’occhio alla bevibilità, splendido da abbinare a tavola, senza eccessi di sovrastrutture gustative che rischierebbero di rendere la beva “pesante”.

Un Vino adatto a chi ama i rossi ricchi di frutto ma non opulenti, con alto potenziale gastronomico e una beva ricca di sensazioni fragranti e gradevoli, con un finale che lascia nel palato gustose percezioni fruttate.

Potete acquistare in Cantina questo Primitivo a 14 euro, un prezzo assolutamente interessante in funzione della qualità e considerando anche le piccolissime dimensioni di questa giovane realtà vitivinicola.

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