domenica 15 marzo 2015

I preparati biodinamici: la concretezza di una filosofia che esalta le sinergie fra esseri viventi e universo

Proseguiamo nell’affascinante percorso di conoscenza relativo alla Biodinamica: dopo una prima “panoramica” esposta nella scorsa puntata, l’esperto Filippo Ferrari ci racconta i principi che stanno alla base dei preparati biodinamici da utilizzare in agricoltura. Entrando nello specifico, si metterà in evidenza come la Biodinamica non sia una pratica di “magia”, ma una filosofia ricca di concretezza e sperimentazione, nell’incessante riscoperta delle preziose interazioni esistenti fra esseri viventi e universo.

Lascio immediatamente spazio alle parole di Filippo Ferrari, buona lettura.

I preparati biodinamici da spruzzo (500 e 501) e da cumulo (502 fino al 507) sono il regalo fatto da Steiner agli agricoltori. Nessuno mai, prima di lui, era riuscito a unire il mondo vegetale a quello animale e minerale. Nessuna agricoltura diversa dalla Biodinamica prevede di fornire degli strumenti per interagire con le forze formatrici e destrutturanti che operano sugli esseri viventi e/o dotati di una forma visibile.

In Biodinamica si ha invece la possibilità concreta di conoscere nel profondo le “forze” che rendono diversa una roccia da una pianta, oppure un essere umano da un animale. Dall'interno di ognuno di questi soggetti si genera materia che viene plasmata all'esterno nelle sue innumerevoli forme: più il livello di “informazioni” è complesso, più si trovano differenze all'interno di quel regno. Basti pensare alla facilità di riconoscere una specie vegetale, rispetto a quella di descrivere il genere umano.

Quando parlo o scrivo in merito al pensiero di Steiner, ho sempre la sensazione di peccare di presunzione o di beata incoscienza e trovo giusto confinare le parole alla mia personale esperienza, senza porle come verità assoluta. Il mio consiglio è quindi quello di prendere i miei pensieri come una scintilla per accendere un fuoco.

L'allestimento dei preparati richiede molte attenzioni, niente è lasciato al caso e tutto deve essere “condiviso” nei minimi dettagli. Una delle prove eseguite ogni volta è di interrare qualche corno di toro riempito di “fatta” di vacca (nel caso preparato 500) e vedere la sostanziale differenza del risultato rispetto alla stessa operazione eseguita con un corno di vacca che abbia partorito almeno una volta, come raccomandato da Steiner. Durante la gravidanza la vacca aumenta i suoi seni frontali e questo permette al gas del rumine di entrare in diretto contatto con il cranio e con le sue corna. Così la digestione acquisisce un valore soprasensibile dato anche dalle forze vitali e di metamorfosi della gravidanza.

Verrebbe quindi da pensare che l'antroposofia amplifica la nostra visione di ogni evento e lo rende valido solo se collegato a tutto ciò che lo crea e a tutto quello che susciterà. L'interramento delle corna nel periodo di San Michele (19 settembre) per il 500 è molto diverso dal periodo pasquale designato per il 501, così come le loro applicazioni. Il 500 deve toccare il suolo, mentre il 501 deve essere distribuito nell'atmosfera, al di sopra delle piante. Entrambe richiedono la presenza di umidità (acqua come vettore universale), sia nell'aria che nel suolo e il processo della “dinamizzazione” è la via necessaria alla loro “attivazione”. Questa è una differenza rispetto ad altri preparati, di cui solo il 507 (valeriana) richiede questa pratica per un tempo inferiore ai 60 minuti o addirittura nulla.

Una delle caratteristiche più significative è il dosaggio a ettaro, così basso da pensare che si tratti di una pratica omeopatica, anche se non lo è affatto perché, oltre ad interagire con basse dosi di sostanza, si “lavora” con l'ossigeno, la luce, l'aria, il tempo, l'universo, il ritmo, l'espansione e la contrazione, la levità e la gravità.

In Biodinamica si opera a livello qualitativo e non quantitativo, la meraviglia è proprio quella di imparare a essere semplicemente il tasto “on” di un sistema dove l'importanza è data da tutti gli altri tasti insieme. Questo forse il motivo per cui da tante persone non viene accettata.

L'uomo e tutte le sue conoscenze devono lasciare da parte il bisogno di sentirsi gli unici attori di un mondo molto più complesso del semplice “uomo-centrismo”, che tutto dimostra e poco conosce. Non ci sarebbe agricoltura senza il nostro lavoro ma, di fatto, ancora lavoriamo con l'idea che la “natura” sia un qualcosa da controllare o ancora peggio, da affrontare con l'intento di vincere. Nell'atto della dinamizzazione, oltre a utilizzare acqua di ottima qualità, si interagisce con il tempo vista la precisa necessità dei 60 minuti, si “collabora” con tutti gli elementi sopra descritti come l'universo di cui facciamo parte fa, ogni giorno.

A questo punto, per dare un senso a ciò che leggete e per divertirsi nella comprensione, si dovrebbe almeno parlare dei differenti corpi: Fisico, Eterico, Astrale, Io. Alla prossima volta.....

Continuate a seguire Vino in Sala, perché più si impara a conoscere la Biodinamica e più si resta affascinati dai suoi “principi”.
 
 
Per ulteriori approfondimenti sul tema dei "preparati biodinamici", vi rimandiamo ai seguenti link dove potrete trovare argomentazioni ancora più specifiche e tecniche:

http://www.demeter.it/varie/i-sei-preparati-con-piante-officinali
 

Riepilogo preparati biodinamici:

500 Corno Letame
501 Corno Silice
502 Achillea
503 Camomilla
504 Ortica
505 Quercia
506 Tarassaco
507 Valeriana
 
 
FILIPPO FERRARI: classe 1979, nato e cresciuto alla Fattoria Le Sorgenti di Bagno a Ripoli (Firenze). Diploma di 1° Livello in Viticoltura ed Enologia nel 2003 presso la Facoltà di Agraria di Pisa. Nello stesso anno inizia a studiare e applicare il metodo biodinamico, approfondendo negli anni con corsi di formazione come studente presso Agri.Bio Piemonte e come studente/docente presso Apab Firenze. Membro C.d.a. Consorzio Vino Chianti come rappresentante dei produttori, dal 2004 al 2010. Attualmente membro del consiglio della Sezione Toscana dell’Associazione Nazionale Agricoltura Biodinamica e consulente di produzione per aziende Vitivinicole Biologiche e Biodinamiche. Ideatore del progetto ViniEtici (www.vinietici.com) con cui valorizza il rapporto tra produzione e consumo di vini “sostenibili, unici e buoni”.

2 commenti:

  1. Seguo con molto interesse questa serie di articoli sulla biodinamica, un argomento che mi piace approfondire. Mi permetto di dare un consiglio, personalmente preferirei un taglio più legato alle pratiche di vigna, dando meno spazio all'aspetto più filosofico e spirituale! Il mio vuole essere solo un consiglio personale per i futuri articoli.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille Luca per il tuo contributo, terrò in considerazione il tuo suggerimento e quelli che mi hanno espresso anche altri lettori.
      Il confronto costruttivo è sempre edificante e vi invito a esternare sempre più spesso i vostri pareri.
      La Biodinamica è un argomento molto vasto, articolato e sicuramente ricco di quelle sfumature che tu chiami "filosofico/spirituali" ... trovare la sintesi e l'equilibrio non è semplice, ma si cerca sempre di fare meglio e progredire!

      Elimina