Desiderate assaporare il carisma di un Metodo Classico prodotto con Malvasia di Candia Aromatica macerata sulle bucce, il tutto ottenuto lavorando con un approccio rigorosamente “naturale”? Se la risposta è affermativa, non potete perdervi questa degustazione: avremo modo di coccolare la nostra curiosità Enoica col fantasioso ”frutto” del Podere Pradarolo.
Ho avuto il piacere di conoscere questa realtà della provincia di Parma durante la seconda edizione di “Io Bevo Così”, svolta lo scorso Maggio a Olgiate Molgora (Lecco) nella suggestiva cornice di Villa Sommi Picenardi: un evento rivolto a Produttori “naturali” dove le belle sorprese Enoiche sono sempre pronte a stupire i sensi di un appassionato.
Una delle principali peculiarità del Podere Pradarolo è la produzione di Vini bianchi macerati sulle bucce, nello specifico utilizzando la Malvasia di Candia Aromatica: la loro passione per tale tipologia li ha spinti verso il progetto eclettico di realizzare un Metodo Classico, partendo da una base “macerata”.
I coniugi Alberto e Claudia, titolari del Podere, sono stati definiti simpaticamente dei “pazzi” da alcuni loro amici Vignaioli: questo progetto appariva a tutti troppo azzardato e fuori dal comune, ma la loro perseveranza li ha condotti verso un risultato enoicamente affascinante.
I loro principi cardine sono: agricoltura biologica, fermentazioni con lieviti indigeni, nessuna aggiunta di solforosa, abolizione di filtrazioni o stabilizzazioni che possano risultare troppo invasive.
Senza indugiare ulteriormente, voglio condurvi nell'emozionante degustazione del Metodo Classico Brut “Vej” 2012, ottenuto con 100% Malvasia di Candia Aromatica, macerazione del vino base sulle bucce per 60 giorni, affinamento sui lieviti per almeno 18 mesi, titolo alcolometrico 12,5%.
A livello visivo si comprende subito che ci si trova di fronte a un qualcosa fuori dagli schemi, infatti questo Metodo Classico si presenta con un color giallo ambrato con riflessi aranciati, il perlage è caratterizzato da ottima finezza e buona persistenza.
I profumi sono altrettanto spiazzanti e ricchi di fascino, da subito si presentano molto intensi e decisi, con una complessità che viene enfatizzata col passare dei minuti, grazie alla favorevole complicità dell’ossigenazione. In una prima fase si colgono sentori di pesca sciroppata, uvetta sultanina e rosa, successivamente delle note più evolute arricchiscono il quadro olfattivo, con aromi di mandorla, lacca e sentori iodati.
A livello gustativo prosegue la “sceneggiatura” atipica e intrigante, con un sorso intenso e deciso, di ottima struttura, reso piacevolmente rotondo grazie a una gustosa cremosità, il tutto all’interno di un contesto ben equilibrato. Lunga la persistenza finale in bocca, con uno stuzzicante retrogusto ricco di molte delle sensazioni percepite all’olfatto.
Questo Metodo Classico è assolutamente un’esperienza gustativa “unica”, originale e che spiazza i sensi del degustatore, ma appena si entra in sintonia con il suo carisma organolettico si viene rapiti dall’ottima gradevolezza di beva: nell’intento di comprendere tutte le sue intime sfumature, i sorsi si susseguono con grande soddisfazione.
Penso che il suo segreto sia il calibrato blend fra sensazioni “adulatrici” e “austere”: un tiro alla fune in grado di catturare i sensi, prima confondendoli e poi prendendoli amorevolmente per mano, per condurli in un “caleidoscopico” quadro organolettico.
Acquistabile in Cantina per 20 euro a bottiglia.
Come hanno detto i Produttori stessi, questo è un Metodo Classico che “ami oppure odi”: personalmente appartengo alla categoria di persone che è rimasta affascinata dal suo temperamento organolettico. Ora tocca a voi.
Buona degustazione.
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