martedì 1 gennaio 2019

Rosso di Montalcino Caprili: un carismatico Sangiovese piacevolmente godibile ed equilibrato

Oggi voglio fare un “regalo degustativo” agli amanti dei Vini rossi, in particolare del Sangiovese, quello carismatico e di “razza”, coltivato in uno dei territori a lui più graditi: Montalcino.
Tuttavia non si tratta del celebre Brunello, ma di quello che nell’immaginario collettivo viene definito il “fratello minore”.
Questo Rosso di Montalcino della Cantina Caprili rende ampio onore alla sua Denominazione e può tranquillamente mettersi in competizione con alcuni suoi “fratelli maggiori”.

Vorrei prima di tutto rispondere a una domanda che più volte mi è capitato di ricevere da appassionati “non addetti ai lavori”, ovvero in cosa si differenzia il Brunello di Montalcino Docg dal Rosso di Montalcino Doc, Vini che sono prodotti con lo stesso vitigno coltivato nel medesimo territorio.

Cercherò di rispondere in maniera concisa, ma esauriente.

Quando vengono messi in commercio?
Brunello: a partire dal primo gennaio del quinto anno dopo la vendemmia (il sesto per la “Riserva”).
Rosso: dopo il primo settembre successivo alla vendemmia (quindi dopo quasi un anno).

Che tipo di affinamento devono subire?
Brunello: deve trascorrere almeno 2 anni in contenitori di legno.
Rosso: l’uso di contenitori in legno è una eventuale libera scelta del singolo Produttore.

Quanta uva può essere prodotta in vigna?
Brunello: resa massima di 80 quintali per ogni ettaro.
Rosso: resa massima di 90 quintali per ogni ettaro.

Quali prerogative hanno?
Brunello: ha una struttura la cui ambizione è di durare per decenni, per cui spesso la sua trama tannica in “gioventù” è piuttosto incisiva e graffiante, peculiarità che gioca a favore della tenuta nel tempo e che solo quest’ultimo più ingentilire col passare degli anni.
Rosso: la sua prerogativa è quella di essere apprezzato nell’immediato (può comunque riposare parecchi anni in bottiglia), per cui mediamente si dimostra da subito più bilanciato e con una trama tannica meno aggressiva.
 
Queste sono solo alcune delle principali differenze fra le due Denominazioni, inoltre il Brunello (essendo Docg) deve sottostare a maggiori norme burocratiche.

Detto questo, si entra poi nell’immenso mondo composto dalle interpretazioni dei singoli Produttori, con un ventaglio di variabili che sono fondamentali come ad esempio: composizione del terreno, esposizione della vigna, microclima, momento della vendemmia, lunghezza del periodo di macerazione sulle bucce, tipo/dimensione dei contenitori in legno e così via.

Tutte queste variabili sono determinanti non solo per differenziare Brunello e Rosso, ma anche per declinare i Vini nell’ambito della medesima Denominazione. Inoltre si possono verificare anche delle zone di contatto, nel senso che certe Cantine hanno deciso di puntare molto anche sul Rosso di Montalcino, per cui lo producono con una cura tale da poterlo confrontare con il Brunello di altre Cantine.

Pensate che nel solo Comune di Montalcino ci sono più di 200 Produttori, per cui le singole interpretazioni sono davvero tante: gli “esperti conoscitori” di questo territorio potrebbero scrivere pagine e pagine per raccontarci i segreti di sottozone e microclimi.
Conoscere in modo estremamente approfondito questa tipologia di distretto vitivinicolo è materia per pochi “eletti”, persone che nel corso degli anni si sono prodigate nella costante degustazione dei Vini di molti Produttori, accumulando un bagaglio di conoscenze davvero prezioso e unico.
Stessa cosa accade per i cru e le sottozone nei territori del Barolo e del Barbaresco.

Dopo il doveroso prologo teorico, dedichiamoci alla degustazione di questo “notevole” Rosso di Montalcino.

Vino: Rosso di Montalcino Doc 2016
Produttore: Caprili
Vitigni: 100% Sangiovese grosso
Titolo alcolometrico: 14%
Affinamento: 12 mesi in botte grande di rovere e almeno 6 mesi in bottiglia
Prezzo in Enoteca: 15,00 euro
Segni particolari:
- Vinificazione con l’utilizzo di lieviti autoctoni

Nel calice si presenta color rosso rubino, ottima la consistenza.

Entusiasmante il ventaglio aromatico che si mostra da subito ricco e intenso. Possiamo facilmente cogliere sentori di viola, prugna secca, rabarbaro, magnesio, che col passare dei minuti si arricchiscono di note speziate, ferrose e di humus. Un quadro olfattivo davvero gratificante e variegato.

A livello gustativo gioca la sua carta vincente: siamo di fronte a un Vino rosso strutturato e complesso, ma dotato di un prezioso e apprezzabile bilanciamento organolettico. I tannini ovviamente ci sono in un Sangiovese cresciuto nel territorio di Montalcino, ma sono già ben addolciti e non invasivi, fattore che gioca a favore della piacevolezza di beva.
Ottima ed equilibrante la connotazione minerale.

Gradevolmente lunga la persistenza, con un gustoso finale dove ritornano note sapide e speziate.

Questo è il genere di Vini rossi strutturati che adoro, ovvero quelli caratterizzati da grande equilibrio e senza eccessi di muscoli Enoici, in modo che la complessità organolettica cammini per mano con la fruibilità gastronomica.

Potremmo provocatoriamente dire che questo è un Rosso di Montalcino che non fa rimpiangere il “fratello maggiore” Brunello, ovviamente con tutto il dovuto rispetto per quest’ultimo. Diplomaticamente potremmo dire che può essere più emozionante un Rosso di prima fascia piuttosto che un Brunello di media fascia.

Ai singoli gusti/palati l’ardua sentenza.

Consiglio caldamente questo Vino di Caprili a chi vuole avvicinarsi al “concetto” di Sangiovese coltivato nella zona di Montalcino, per iniziare a intuirne le grandi potenzialità senza poter/voler spendere cifre troppo elevate.

A tavola sperimentatelo con pappardelle al ragù di cinghiale, pici al sugo di anatra, peposo maremmano, cinghiale in “dolceforte”.

Voto: 89/100

Rapporto qualità/prezzo:
 
 

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