Oggi voglio parlarvi di un Metodo Classico che ha saputo entusiasmare i miei sensi di amante delle “bollicine”, viene prodotto in Piemonte sfruttando l’elegante unione fra Pinot Nero e Chardonnay, connubio Enoico impreziosito da un lungo affinamento sui lieviti: si tratta dell’Alta Langa Docg “Zero” prodotto dalla Cantina Enrico Serafino.
Per i “non addetti ai lavori” ricordo che l’Alta Langa Docg si produce con uve provenienti dal territorio a destra del fiume Tanaro, una zona che interessa diversi Comuni delle province di Cuneo, Asti e Alessandria, una fascia che tocca le Langhe, il Monferrato e le Colline Monregalesi.
Grazie alla sinergia fra terreno e microclima, questa zona si è rivelata ottimale per la produzione di Vini base per la spumantizzazione, tanto da decidere di valorizzarla attribuendo la denominazione Alta Langa Docg.
Il disciplinare prevede che questo Metodo Classico piemontese possa essere prodotto Bianco o Rosato, utilizzando una percentuale di Pinot Nero e/o Chardonnay dal 90% al 100%, mentre per un massimo del 10% è possibile l’impiego di uve non aromatiche la cui coltivazione è autorizzata in Piemonte.
Dopo un po’ di “sana” teoria, dedichiamoci alla degustazione dell’Alta Langa Docg Brut “Zero” 2007, ottenuto con 85% Pinot Nero e 15% Chardonnay, affinamento sui lieviti per circa 60 mesi, dosaggio dopo la sboccatura solo con aggiunta del Vino stesso, titolo alcolometrico 12,5%.
Allo sguardo di chi degusta si presenta con un color giallo paglierino di ottima brillantezza, impreziosito da un perlage elegante, molto fine e persistente.
A livello aromatico è in grado di entusiasmare, con profumi molto intensi e piacevolmente complessi: inizialmente si possono cogliere sentori di lievito, fiori bianchi, pesca, erbe aromatiche, poi con l’ossigenazione appare una splendida nota minerale che porta alla mente sentori di roccia bagnata e magnesio.
In bocca l’Alta Langa “Zero” di Enrico Serafino possiede una carta vincente che si chiama equilibrio: sorso calibrato, elegante, garbato, con ogni componente che ben si amalgama nel contesto complessivo. Molto piacevole la cremosità gustativa, ben bilanciata dalla freschezza e dall’ottima sapidità, che nel finale lascia nella bocca un gradevole gusto di magnesio, in perfetta sintonia con il profilo aromatico.
Un Metodo Classico suadente, che non punta su potenza e “muscoli”, ma piuttosto su eleganza e finezza, grazie a profumi molto intriganti che si fondono con un gusto meravigliosamente equilibrato e dalla stuzzicante mineralità.
E’ uno Spumante in grado di offrire molte soddisfazioni nell’abbinamento a tavola, ma grazie alla sua raffinatezza Enoica è uno di quei Vini che definisco “da conversazione”, perché sanno valorizzarsi splendidamente “specchiandosi” nella loro eleganza.
Acquistabile in enoteca per circa 22 euro a bottiglia.
Per chi vuole toccare con mano le potenzialità spumantistiche dell’Alta Langa, questo è un ottimo esempio in grado di raccontare il livello organolettico che può raggiungere il Metodo Classico piemontese: anche altre Cantine sanno valorizzare egregiamente questa denominazione, in futuro avremo tempo e modo per conoscere i loro Alta Langa Docg.
Buona degustazione.
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