L’uva Rossese e un particolare territorio della Liguria sono i protagonisti di questa puntata: avremo modo di conoscere un affascinante Vino rosso che non ha bisogno di presentazioni per gli “addetti ai lavori”, ma che merita di essere raccontato alla vasta platea degli appassionati. Interprete di questo raffinato “nettare” è l’azienda Maccario – Dringenberg.
Inquadriamo a livello territoriale la zona del Rossese di Dolceacqua: ci troviamo in provincia di Imperia, a poca distanza dal confine con la Francia, su colline protette alle spalle da alte catene montuose e di fronte, a non molti chilometri, il mare con il suo microclima.
Indubbiamente un contesto del genere influenza in maniera sostanziale la crescita e lo sviluppo dell’uva, il ruolo chiave dei Produttori è proprio quello di prendere per mano tale “dono” della natura, creando Vini che sappiano emozionare con la loro identità.
Nota storica: in questo territorio esiste un vigneto di nome “Curli” che Veronelli definì “la Romanèe Conti italiana”, con riferimento a una delle zone più blasonate, rappresentative e “costose” della Borgogna. Da alcuni anni questo cru è coltivato dall'azienda Maccario – Dringenberg.
Il vitigno Rossese ha origini molto antiche e fu apprezzato anche da Napoleone, tanto che fece inviare a Parigi qualche botte di Vino realizzato con questa uva.
Oggi conosceremo assieme il Rossese di Dolceacqua prodotto grazie a uno dei cru di Giovanna Maccario, il “Posaù”, un vigneto la cui estensione è poco più di un ettaro, allevamento ad alberello con viti che arrivano ad avere anche 60 anni. Terrazzamenti molto ripidi, pendenze rilevanti, muretti a secco, un contesto che ha bisogno di un’immensa passione per entrare in equilibrio con la natura, collaborando con essa in un territorio difficile, arduo, ma generoso in termini di qualità Enoica.
Preparate i vostri sensi, stiamo per degustare il Rossese di Dolceacqua Superiore Doc “Posaù” 2012, ottenuto con uva Rossese in purezza, fermentazione con lieviti indigeni, affinamento in acciaio, titolo alcolometrico 14%.
Nel bicchiere si presenta color rosso rubino con riflessi granati, ottima la consistenza.
Entusiasmante il ventaglio aromatico, caratterizzato da profumi molto intensi e con una stuzzicante complessità. I primi a essere percepiti sono sentori di fiori appassiti, accompagnati da note di frutta rossa matura e ciliegia sotto-spirito. Dopo alcuni minuti di ossigenazione, giungono al naso intriganti sentori iodati, impreziositi da soffi speziati e di humus.
A livello gustativo l’ingresso in bocca dimostra un carattere intenso e austero, caldo, con un tannino fine e ben levigato, piacevole la rotondità che in una prima fase accarezza il palato. Successivamente si manifesta l’importante carattere acido-sapido di questo Vino rosso ligure, in grado di rendere il sorso piacevolmente fresco e con una stuzzicante mineralità finale.
Un Rossese di Dolceacqua che esprime un ottimo compromesso fra austerità e piacevolezza di beva, sontuoso a livello aromatico, carismatico in bocca, senza perdere di vista il prezioso potenziale “gastronomico”.
L’asso nella manica è rappresentato dall’efficace blend fra struttura, freschezza e sapidità, il tutto calibrato nel nome dell’equilibrio.
Acquistato in enoteca a 16,50 euro.
Un angolo di Liguria dalle enormi potenzialità, che la natura ha concesso all’uomo per realizzare una viticoltura di alta qualità: il prezzo da pagare è la somma di fatica, costanza, tempo e costi, necessari per coltivare questo territorio. Ringraziamo tutti i Vignaioli che grazie al loro appassionato lavoro creano delle preziose “perle” Enoiche.
Buona degustazione a voi!
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