Avete voglia di gustarvi un Vino rosato Enoicamente dotato di grande carisma, ottenuto con Aglianico coltivato seguendo principi biologici e biodinamici? Se la vostra risposta è sì, allora proseguite nella lettura perché avremo modo di conoscere assieme il sontuoso rosato prodotto dalle Cantine del Notaio in Basilicata.
Oggi alla guida di questa realtà vitivinicola c’è Gerardo Giuratrabocchetti, laureato in Scienze Agrarie, che in pochi anni ha reso l’azienda uno dei principali simboli dell’Aglianico del Vulture, contribuendo in modo sostanziale a far conoscere le sue potenzialità in Italia e nel mondo.
Gerardo è figlio di un notaio e proprio per questo, oltre alla denominazione della Cantina, ha deciso di chiamare tutti i suoi Vini con nomi che in qualche modo richiamano la professione notarile. Nella sua scuderia troviamo etichette col nome “Il Sigillo”, “La Firma”, “L’Autentica”, “L’Atto”, “La Stipula” e così via.
Protagonista indiscusso delle Cantine del Notaio è l’Aglianico, un vitigno noto fin dai tempi dell’antica Grecia, che nei terreni di natura vulcanica alle pendici del Vulture ha saputo trovare delle condizioni assolutamente favorevoli per esprimersi a grandi livelli. Merito del particolare microclima e della ricchezza di minerali nel suolo, con la presenza in profondità di strati tufacei che fungono da riserva d’acqua nei periodi siccitosi.
L’Aglianico è uno fra i vitigni più tardivi per quanto riguarda il periodo della raccolta, infatti la vendemmia avviene solitamente da metà Ottobre e si protrae sino alle prime settimane di Novembre. Altra peculiarità dell’Aglianico è l’importante carica tannica che conferisce ai relativi Vini.
Passiamo ora dalla teoria alla pratica e dedichiamoci alla degustazione dell’Igt Basilicata “Rogito” 2012, ottenuto con Aglianico in purezza, affinamento per un anno in barrique di secondo/terzo passaggio, titolo alcolometrico 13,5%.
Nel bicchiere si presenta con un affascinante color rosa chiaretto, che potrebbe definirsi anche rosso rubino scarico, con una consistenza che lascia intuire la “personalità” gustativa di questo Vino.
A livello aromatico ci troviamo di fronte a profumi davvero molto intensi e che sono il risultato di un piacevole mix fra note fruttate, floreali ed eteree. I primi a colpire la nostra attenzione sono fragranti sentori di ciliegia, melograno, rosa e anice, che grazie all’ossigenazione si arricchiscono con cenni di smalto e note speziate.
In bocca il “Rogito” mostra da subito il suo carisma Enoico, con un ingresso intenso, di ottima struttura, carezzevole, morbido, caldo, che nel finale si abbandona a una lunga persistenza dal sapore piacevolmente sapido, con un deciso ritorno delle note fruttate e floreali percepite al naso.
Un rosato elegante, potente e con una forte personalità organolettica, in casi come questi si parla solitamente di “Vino rosso travestito da rosato”, comunque nonostante il suo carattere piuttosto deciso non si perde di vista il concetto di bevibilità, con l’ottimo equilibrio che accompagna gradevolmente il sorso.
Potete acquistarlo in Cantina per circa 12 euro a bottiglia.
Mi permetto di fare un invito a tutte quelle persone che considerano ancora i Vini rosati un qualcosa di ambiguo, ibrido, senza temperamento: spogliatevi dei pregiudizi e confrontate i vostri sensi con “Il Rogito”. Sono sicuro che al termine dell’assaggio cambierete rapidamente idea e inizierete a voler scoprire il fascino dei Vini rosati di qualità.
Buona degustazione!
Per quanto mi riguarda lo considero uno fra i migliori vini rosati italiani.
RispondiEliminaEssendo un amante di questa tipologia ne ho assaggiati parecchi e, ad oggi, lo colloco fra i primi tre.
Un rosato da podio, che in alcune annate sale sicuramente sul primo gradino.
Spettacolare rosato. Uno dei primi amori...
RispondiEliminaTi capisco Luca, è un rosato che ha conquistato il cuore di molti Appassionati!
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