lunedì 19 gennaio 2015

“Mjere” Rosato: gustosa qualità della tradizione salentina firmata Michele Calò

Nella puntata odierna di “Vino in Sala” entreremo nel mondo dei grandi Vini rosati italiani: faremo tappa in Puglia per sedurre i nostri Enoici sensi col “Mjere” dell’azienda Michele Calò e Figli, una realtà vitivinicola la cui tradizione è fortemente legata all’alta qualità dei propri Vini rosati e non solo.

Fondata nel 1954 da Michele Calò, questa storica azienda vitivinicola di Tuglie (LE) oggi è gestita dai figli Fernando e Giovanni, che proseguono la filosofia volta a valorizzare i principali vitigni del Salento, soprattutto enfatizzando lo spessore qualitativo del Vino rosato, che in quest’angolo di Puglia ha una tradizione fortemente radicata.

Sono molto affezionato al Vino di cui vi parlerò oggi: molti anni fa, agli albori della mia passione per il Vino, ne rimasi affascinato durante un banco di assaggio, a sedurmi furono il colore, i profumi e il suo gusto. Uno dei primi "grandi" rosati italiani che ho avuto il piacere di degustare.

Per la sua produzione le uve vengono lasciate macerare circa 16-18 ore, in funzione della loro maturazione. Al momento della svinatura solo il 25-30% viene destinato alla produzione del “Mjere” Rosato, quella parte dotata del caratteristico colore rosa cerasuolo che successivamente subirà la fermentazione alcolica.

Dopo tanta enfasi, è giunto il momento di dedicarsi alla degustazione dell’Igt Salento Rosato “Mjere” 2013, ottenuto con 90% Negroamaro e 10% Malvasia Nera, coltivate col sistema ad alberello, affinamento in acciaio, titolo alcolometrico 13,5%.

Il fascino di questo Vino si mostra da subito a livello visivo, con un seducente color rosa cerasuolo che ricorda il corallo, un impatto cromatico che indubbiamente attrae l'animo dell'appassionato.

Intrigante il ventaglio aromatico, con un carattere intenso e di piacevole complessità. I primi a giungere al naso sono fragranti note fruttate di ciliegia e frutti di bosco, che si alternano con sentori floreali di rosa. Dopo alcuni minuti di permanenza nel bicchiere, lo "spartito" aromatico si arricchisce di stuzzicanti note balsamiche e leggeri "soffi" minerali.

Appagante e gustoso il sorso, con un ingresso intenso, caldo, che in una prima fase intriga per l'approccio complessivamente rotondo e morbido, subito dopo nel palato giunge la sferzata acido/sapida a regalare nerbo e incisività. Piuttosto lungo il finale, con una piacevole alternanza fra retrogusti fruttati e minerali.

Un rosato "nobile" dal punto di vista organolettico, carico di espressività aromatica e con un carattere gustativo ricco di personalità, potente al punto giusto, dotato di un'ottima struttura che ben si bilancia con una splendida piacevolezza di beva.

L’insieme di queste peculiarità consente al "Mjere" Rosato di essere un prodigio di versatilità nell'abbinamento gastronomico, grazie alla bilanciata coesione fra struttura, alcol, freschezza e sapidità. Godetevelo fresco d'estate e con qualche grado in più durante l'inverno, in questo modo potrete gustarlo nell'arco dell'anno, a tutto tondo, per esempio con zuppe di pesce, vitello tonnato melanzane alla parmigiana, pizza al prosciutto, spaghetti allo scoglio, bucatini all’amatriciana, baccalà con polenta.

Potete acquistarlo in enoteca a circa 10 euro.

Una curiosità: “Mjere” deriva dal termine latino “Merum”, che significa Vino vero.

Prima di concludere, è doveroso menzionare anche l’altro rosato nato negli ultimi anni da quest’azienda: si tratta del “Cerasa”, ottenuto tramite Negroamaro in purezza e con una parte del Vino affinata in barrique. Un rosato che punta a struttura, potenza e longevità, ma ne parleremo in un’altra puntata di “Vino in Sala”.

Buona degustazione a voi!

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