lunedì 16 marzo 2020

Cantina Semonte: l’intraprendente rilancio Enoico di un Dolcetto coltivato in Umbria

Oggi degusteremo assieme un Dolcetto, ma non proveniente dal Piemonte, infatti è stato coltivato e vinificato in terra umbra.
Questo progetto è nato una decina di anni fa dall’iniziativa della famiglia Colaiacovo, imprenditori che hanno deciso di dedicarsi al recupero e rilancio di quello che storicamente era chiamato Nebbiolo di Gubbio.
Questo vitigno dimenticato oggi si scopre essere un Dolcetto.
L’Azienda Agraria Semonte è protagonista di questo rilancio.

Sulla retro-etichetta della bottiglia si possono leggere le seguenti parole:
Dal Piemonte ai colli dell’Alta Umbria al seguito dei funzionari sabaudi. Queste le tracce storiche che testimoniano l’insediamento del vitigno nei poderi dell’Eugubino. Un insediamento felice, che garantisce al vino una qualità molto apprezzata all’inizio del Novecento.

Vino: Igt Umbria Dolcetto 2014
Produttore: Semonte
Vitigni: 90% Dolcetto – 10% Merlot
Titolo alcolometrico: 13,5%
Affinamento: 24 mesi in barrique e successivi 24 mesi in bottiglia
Prezzo in Cantina: 12,00 euro

Nel calice si presenta con un color rosso rubino scuro e quasi impenetrabile.

Avventurandosi nella giungla aromatica non aspettatevi le principali peculiarità che mediamente si possono associare al concetto piemontese di Dolcetto. Qui lo scenario olfattivo è diverso, declinato maggiormente verso sfumature più austere e selvatiche: si possono cogliere sensazioni di humus, foglie bagnate, tabacco, rabarbaro e cenni di ciliegia sotto spirito.

A livello gustativo la protagonista assoluta dell’assaggio è l’anima acida che dona al sorso grande freschezza e forza salivante. Il tannino si mostra ingentilito dal lungo affinamento in legno e bottiglia: è presente, ma senza essere aggressivo. Media struttura, non ostenta potenza, fattore che gioca a favore della fruibilità di beva, con un generale buon equilibrio.

Questo Dolcetto cresciuto in terra umbra è sicuramente atipico e inedito, con una carta d’identità organolettica piuttosto incisiva e schietta, pur mantenendo una godibile piacevolezza. Adatto sicuramente a chi ama i Vini rossi dove il binomio acido-sapido è in primo piano rispetto alle morbidezze.

Questo taglio organolettico offre il meglio nell’abbinamento gastronomico, dove la freschezza acida può giocare un ruolo determinante nel bilanciare la componente grassa della pietanza. Sperimentate questo Dolcetto umbro accanto a lonza di maiale bardata di pancetta con salsa al ginepro, risotto mantecato con taleggio e salsiccia, crostoni caldi con lardo e pecorino, cotechino in crosta con purè di patate.

Voto: 86/100

Rapporto qualità/prezzo:
 
 
 
 
Daniele Sala
(Sommelier AIS)
 
 

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