sabato 17 febbraio 2018

Perché alcuni Produttori provano un irrefrenabile piacere nel “denigrare” i loro colleghi?

Oggi voglio analizzare assieme a voi l’atteggiamento (per me altamente irritante) di alcuni Produttori di Vino che insistono nel denigrare pesantemente il lavoro di altre aziende vitivinicole.
Ci sono diverse casistiche nell’ambito di questo “mediocre” atteggiamento: esamineremo assieme le situazioni che mi sono capitate in questi anni di passione per il mondo del Vino.
Sono perfettamente conscio che mi farò alcuni nemici, ma la cosa non mi preoccupa, anzi stimola parecchio.
La mia “democratica” indipendenza Enoica mi consente di poter parlare in modo schietto e diretto.

Categoria 1: quelli che non si capacitano di come la Cantina XYZ possa ricevere ottime valutazioni da una certa guida
Credo che questo sia il primo tipico caso di persona a cui si può associare la favola della “volpe e l’uva”, più semplicemente è probabile che soffra di una forte irrefrenabile invidia.
In alcuni casi mi è capitato di approfondire le affermazioni di un Produttore, il quale denigrava con rabbia i premi di un collega del suo stesso territorio, ovviamente criticando fra le righe la guida che aveva concesso l’alto riconoscimento. Facendo qualche ricerca ho visto che in quell’anno la Cantina denigrata aveva ricevuto valutazioni alte in tutte le guide su cui era presente. Inoltre questo fatto accadeva con costanza negli anni. Non solo, in seguito mi sono acquistato alcune bottiglie di questo Produttore “denigrato” e ho potuto senza dubbio confermare personalmente l’ottima qualità dei suoi Vini. Siccome si trattava di una Cantina medio-piccola e non blasonata, secondo voi, erano tutti i degustatori delle guide a non capire nulla, oppure più semplicemente era il denigratore che “rosicava” tremendamente per non aver ricevuto i medesimi riconoscimenti?
Premetto che considero le guide un buon riferimento, ma nessuna di esse è il “Vangelo”, per cui bisogna sempre avere un proprio spirito critico. Tuttavia sono composte da degustatori competenti e quando si vedono molti pareri unanimi, credo che qualcosa voglia pur dire.
Consiglio un buon “anti-acido” per lo stomaco ai Vignaioli “rosiconi”.

Categoria 2: Produttori “biologici-biodinamici-vinveristi-naturali” che bombardano d’insulti i Produttori definiti “convenzionali”
Purtroppo mi è capitato frequentemente di dover ascoltare Vignaioli che per lungo tempo ti annoiano vomitando insulti nei confronti di tutte le Cantine che non seguono la loro filosofia “naturale”. Posso capire e tollerare che si facciano confronti, che si sponsorizzi la propria idea “bio-intransigente”, è umano. Però quando più che dei propri Vini si passa il tempo a “sputtanare” gli altri …. personalmente inizio a perdere la pazienza e, se sono al loro stand in una fiera, chiudo rapidamente l’incontro e passo oltre. La calma ha un limite e non ho voglia di perdere tempo nell’ascoltare le egocentriche esibizioni di chi sventola il proprio “naturalismo” come un simbolo fallico.
Per fortuna la maggior parte dei Vignaioli “biologici-biodinamici-vinveristi-naturali” è dotata di buon senso ed equilibrio, ma purtroppo sono molti quelli che dovrebbero fare un bel bagno nella “fontana dell’umiltà”.

Categoria 3: Produttori “biologici-biodinamici-vinveristi-naturali” che parlano male di altri Produttori “biologici-biodinamici-vinveristi-naturali”
Questa categoria è una sotto-famiglia di quella precedente, ma è doveroso segnalarla perché mi è capitata diverse volte. In sostanza, dopo aver ricoperto d’insulti i Produttori “convenzionali”, taluni Vignaioli si dedicano alla demolizione dei colleghi facenti parte della loro stessa “filosofia”, giusto per eliminare un pochino di concorrenza diretta.
L’accusa principale solitamente è quella di attribuire ad altri Vignaioli il fatto di essere bugiardi e disonesti nei riguardi del “bio”. Chiariamo un punto: purtroppo esistono aziende che in nome del marketing fanno del falso Vino biologico-naturale e per fortuna spesso vengono scoperte e denunciate dalle Forze dell’Ordine. Per cui non escludo che in qualche caso il denigratore possa anche avere ragione ma, se si hanno le prove, si denunci a chi di dovere, in modo da fare un favore a tutti quelli che lavorano onestamente. Se qualcuno mi offre un consiglio per aprirmi gli occhi su eventuali truffatori, lo prendo in considerazione, ma a volte è difficile capire il limite fra verità e denigrazione dolosa. Quando si muovono accuse pesanti ci vogliono le prove, non basta il “…. per sentito dire ….”.
A volte si cade davvero nel “buffo” o nel ridicolo, quando a distanza di tempo capita che Produttori si facciano le stesse accuse l’un l’altro: a quel punto noi come facciamo a sapere dove sta la realtà? Se entrambi dicono la verità, allora significa che ambedue sono dei finti “bio”, se invece entrambi mentono vuol dire che sono dei veri “bio”, ma che parlano e denigrano a sproposito. Oppure uno dei due dice la verità, ma per chi ascolta è impossibile giudicare senza prove concrete.

Categoria 4: Produttori che si sentono vittima di un “complotto” mondiale contro di loro
Ebbene sì, ci sono anche i Vignaioli che si scagliano violentemente contro consorzi, comuni, regioni, stato, governo, poteri forti, lobby, ecc. Si sentono gli unici puri, incontaminati, eroici …. soli in un mondo dove tutti remano contro di loro, povere vittime di complotti planetari che non riescono a sconfiggere, nonostante l’auto-proclamata eccellenza dei propri Vini.
Quando la mania di onnipotenza si fonde con uno straripante “vittimismo”, questo è il risultato e voi poveri appassionati che speravate in una spensierata giornata Enoica in Cantina …. nulla potete di fronte a tale disarmante esibizione di egocentrica autocommiserazione.
Unico mio consiglio è quello di "scappare" appena possibile, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Per ora mi fermo qui, probabilmente potremmo parlare anche di altre categorie, ma preferisco non dilungarmi troppo, ci sarà eventualmente tempo in futuro per farlo. Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente “casuale”.

Prima di concludere voglio complimentarmi con tutti quei bravi Produttori (per fortuna sono la maggioranza) che vi sanno accogliere con garbo, equilibrio e umiltà, rendendo il Vino protagonista incontrastato del vostro incontro. Ci può essere spazio per confronti e critiche, ma devono avere un ruolo marginale e soprattutto discussi con equilibrato buon senso.

Fatevi notare per la qualità dei vostri Vini, non denigrate gli altri nel vano tentativo di sminuirne il livello: dovete essere voi a elevare il vostro per ottenere il giusto riconoscimento degli appassionati.

Viva i Produttori onesti, umili, ponderati, che rispettano le regole e ….. che pagano interamente le tasse prima di lamentarsi di tutto e tutti: “Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello”.

2 commenti:

  1. Scritto interessante e quantomai veritiero, quando si tende a denigrare un competitor normalmente si hanno poche frecce al proprio arco. Riuscire a valorizzare i propri punti di forza e non le debolezze altrui è segno di maturità e intelligenza. Del resto anche nel panorama propagandistico politico succede un pò la stessa cosa con il risultato che si entra in cabina elettorale con la sensazione di andare a votare "il meno peggio".
    In ambito enologico, la mia provincia (Alto Adige) credo faccia un pò storia a se. La coesione territoriale ha sempre dato buoni frutti, le aziende crescono tutte in modo sano, collaborando e tenendo alta la proposta qualitativa. Forse aiuta il fatto che essendo una realtà produttiva "quantitativamente" molto piccola, produciamo infatti meno dell´uno % della produzione nazionale (0,8 %), troviamo abbastanza spazio tutti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Daniele concordo con quanto hai scritto.
      In particolare ritengo anche io l'Alto Adige un esempio Enoico davvero emblematico in senso positivo.
      Nello specifico hanno un sistema di Cantine cooperative che sono un modello didascalico da seguire per questa "tipologia" di azienda .... ma più in generale sono delle vere e proprie eccellenze Enoiche Italiane.
      Ne sono un grande estimatore: l'Alto Adige del Vino dovrebbe essere un punto di riferimento da seguire per molte altre realtà vitivinicole!!!
      Tornando al discorso principale, devo dire che in quei territori dove più ho trovato la predisposizione a denigrare c'è una oggettiva difficoltà a fare sistema.... molti corrono da soli ... perdendo per strada il prezioso valore aggiunto di essere sinergici e quindi maggiormente competitivi.
      Ne segue che anche piccoli Produttori di ottima qualità faticano a farsi strada su un mercato più ampio.

      Elimina