sabato 27 gennaio 2018

“Calamuri” Menhir: l’elegante potenza organolettica di un gustoso Primitivo

Oggi voglio fare un regalo agli amanti dei Vini rossi strutturati, morbidi e potenti: degusteremo assieme un avvolgente Primitivo che è in grado di sedurre grazie alla sua “muscolatura” Enoica ricca, ma bilanciata con “intelligenza”, in modo da non perdere di vista la preziosa fruibilità gustativa.
Interprete in Puglia di questo opulento “nettare” è la Cantina Menhir.

Il Primitivo ha origini incerte e, come spesso accade, le ipotesi storiche sono diverse: alcuni sostengono che la sua introduzione in Puglia sia dovuta alla colonizzazione fenicia, altri invece ipotizzano che sia stato portato dagli Illiri più di duemila anni fa. Altra ipotesi attribuisce l’introduzione del Primitivo ai frati benedettini venuti a Gioia del Colle dalla Borgogna, intorno al XVII secolo.

Un fatto certo è che il merito per la sua diffusione è da attribuire al primicerio don Francesco Filippo Indellicati che lo selezionò e coltivò alla fine del 1700, dopo averlo trovato in antichi vigneti nella zona di Gioia del Colle.
Il Primitivo deve il suo nome alla precocità di maturazione dell’uva.

Vino: Igt Salento Primitivo “Calamuri” 2014
Produttore: Menhir
Vitigni: 100% Primitivo
Titolo alcolometrico: 15,5%
Affinamento: in barrique di secondo passaggio per 12 mesi e almeno un anno in bottiglia
Prezzo in Enoteca: 19 euro
Segni particolari:
- L’uva per realizzare questo Vino viene prodotta in storiche vigne di Primitivo coltivate ad alberello, con un’età media di circa 80 anni.
- Questo territorio ha avuto nei secoli un costante rapporto con gli invasori turchi, per questo si parla di Cala dei Mori, da cui il nome del Vino: “Calamuri”

Rosso rubino con una tonalità scura, ottima consistenza e densità.

Il panorama aromatico parla il linguaggio della frutta rossa matura, declinata in diverse sfumature: ciliegia sotto spirito, confettura di more, prugna disidratata. Attorno a questa intensa matrice fruttata si aggiungono piacevoli note di speziatura dolce e leggerissimi cenni di cioccolato.

A livello gustativo mostra immediatamente tutto il suo carattere di Vino rosso ricco e voluminoso: ingresso intenso e molto caldo, struttura possente e con grande estrazione di frutto. Molto gradevole la morbidezza che rende il sorso vellutato e goloso. Il tannino risulta ben addolcito e graffia con grande delicatezza. Un plauso alla freschezza acida che con lodevole dedizione riesce a equilibrare in modo egregio la corazzata delle morbidezze: è in grado di bilanciare anche la notevole presenza alcolica, rendendola non invasiva e ben gestibile nel sorso.

Piuttosto lunga la persistenza, con un gustoso retrogusto finale di ciliegia e frutti di bosco.

Questo Primitivo renderà felici gli amanti dei Vini rossi sontuosi, opulenti, ricchi di energia. Tutti questi "muscoli" Enoici sono comunque ben gestiti e calibrati, generando un Vino godile anche nell'abbinamento gastronomico, senza che risulti “tirannico" e sovrastante.

Ovviamente dovete avere l'accortezza di affiancarlo a opportune pietanze, per esempio cinghiale in umido, cervo in salmì, stracotto di asino, brasato di manzo con funghi porcini. Tuttavia ve lo consiglio caldamente anche come Vino da conversazione, gustandolo assieme a qualche scaglia di formaggio stagionato.

Voto: 90/100

Rapporto qualità/prezzo:
 

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