Oggi offriremo uno spunto per la degustazione di un Franciacorta le cui carte vincenti sono l’equilibrio gustativo, il garbo organolettico e la versatilità gastronomica.
Artefice di questo piacevole metodo classico è la Cantina Le Quattro Terre, una realtà vitivinicola che in pochi anni è divenuta un punto di riferimento dell’Eno-turismo in Franciacorta.
Il “sogno” di una famiglia che è diventato una brillante realtà.
Il nome dell’azienda deriva dai “quattro vigneti” che circondano l’antico cascinale del settecento, acquistato nel 2006 dalla famiglia Vezzoli e splendidamente ristrutturato per ricavarne la Cantina sotterranea e un agriturismo dove poter alloggiare e mangiare nel delizioso ristorante.
Giorgio Vezzoli è il membro della famiglia che ormai si occupa a tempo pieno di quest’attività, volta alla massima valorizzazione del concetto di Eno-turismo. Una persona dotata di grandissima passione per la Franciacorta, altrettanta umiltà e molta voglia di imparare, strumenti “umani” necessari per concretizzare questo “sogno”.
I risultati egregi di tutta questa costruttiva determinazione si possono già toccare con mano, sia per quanto concerne la produzione di Vino sia per l’attività agrituristica connessa.
Attualmente vengono prodotte 6 diverse etichette di Franciacorta Docg, per un totale annuo di circa 55.000 bottiglie, utilizzando i vitigni Chardonnay e Pinot Nero. Le uve provenienti dai singoli vigneti vengono vinificate separatamente, per poi concorrere alla formazione delle singole cuvèe delle varie etichette.
Vino: Franciacorta Docg Brut “Grano Salis”
Produttore: Le Quattro Terre
Vitigni: 90% Chardonnay – 10% Pinot Nero
Titolo alcolometrico: 12,5%
Affinamento: almeno 18 mesi di permanenza sui lieviti
Prezzo in Cantina: 18,50 euro
Allo sguardo si presenta color giallo paglierino brillante, con un ottimo perlage caratterizzato da bollicine fini e persistenti.
Dal calice i profumi escono in modo intenso e con una trama piuttosto variegata, possiamo riconoscere sentori di erbe aromatiche, soffi mentolati, cenni di lieviti, note floreali e una complessiva matrice di mineralità.
A livello gustativo la parola d’ordine è “equilibrio”: in bocca entra con buona intensità, carattere secco ma non troppo (residuo zuccherino dichiarato di 6,7 g/l), fattore che rende il sorso rotondo e morbido, grazie anche alla cremosità generata dalle bollicine.
Nel finale un’ottima sapidità giunge nel palato per donare un gustoso sapore e arricchire l’indole gastronomica di questo Vino, in comunione con una rinfrescante acidità.
Un Franciacorta adatto a chi ama il metodo classico bilanciato, senza estremismi, non troppo secco e con un animo col quale si entra facilmente in sintonia, senza rinunciare a una complessità organolettica elegante e caratterizzata da una gustosa piacevolezza di beva.
Sperimentatelo assieme a risotto col pesce persico, fiori di zucca fritti e farciti con ricotta, tagliere di prosciutto crudo e mozzarella, tartare di tonno. Tuttavia il suo pregevole equilibrio consente di poterlo tranquillamente degustare anche da solo, come Vino da “conversazione”.
Voglio terminare facendo un plauso a tutte quelle famiglie d’imprenditori che decidono di investire in maniera intelligente, costruttiva e appassionata nel mondo del Vino. Molti preferiscono lodare solo quei vignaioli che lo fanno da diverse generazioni, ma personalmente questo distinguo lo trovo pregiudizievole e irritante.
Per quanto mi riguarda conta la qualità del risultato finale e la serietà con cui lo si raggiunge. Perciò plaudo a quelle famiglie che, venendo dal mondo dell’industria o da altre realtà, decidono di intraprendere un loro “sogno” nell’Enoico mondo, generando Vini di qualità, creando posti di lavoro e portando un valore aggiunto nell’economia del loro “territorio”.
I pregiudizi li lascio ad altri: viva la qualità Enoica, sia essa prodotta da contadini, imprenditori, professionisti, personaggi famosi.
Voto: 87/100
Rapporto qualità/prezzo:
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