martedì 1 settembre 2015

La sferzante “gastronomica” acidità dell’Asprinio di Aversa firmato I Borboni

Asprinio, un vitigno celebre per la sua particolare personalità organolettica e per il memorabile sistema di coltivazione “eroico”: faremo oggi un viaggio in Campania per gustare una delle interpretazioni di questa originale uva. La firma Enoica è della Cantina I Borboni.

Il nome di questo vitigno autoctono è fortemente legato alla sensazione gustativa offerta dal Vino con esso prodotto, caratterizzato dall’incisiva acidità. Un’altra delle sue peculiarità è di essere a “piede franco”, poiché non è stato attaccato dalla “piaga” della fillossera. Per tale motivo non si rese necessario l’innesto dell’Asprinio su radici americane.

Uno degli aspetti più suggestivi e caratterizzanti di questo vitigno è la sua storica modalità di coltivazione: le viti “maritate. In vigna i tradizionali pali di sostegno erano rappresentati generalmente da pioppi, tra un albero e l’altro venivano tesi dei cavi di supporto attorno ai quali si sviluppavano i tralci di Asprinio. Queste “alberate” potevano raggiungere e superare anche i 15 metri di altezza.

Nonostante l’importante valore storico e paesaggistico, per ovvi motivi pratici/economici attualmente sono pochi i Produttori che utilizzano questo sistema di coltivazione dell’Asprinio. Oggi si utilizzano metodi di allevamento più bassi, che comunque non hanno alterato la tipicità organolettica di quest’uva autoctona campana.

La vendemmia di tali “alberate” è ovviamente un momento suggestivo e spettacolare, con degli “uomini ragno” che salivano su scale strette e lunghe una quindicina di metri, costruite in maniera tale che il vignaiolo potesse reggersi attraverso le gambe, avendo le mani libere per la raccolta dei grappoli.

Dopo questa doverosa premessa, dedichiamoci alla degustazione dell’Asprinio di Aversa Doc “Vite Maritata” 2013, affinamento in acciaio, titolo alcolometrico 12%.

Intrigante color giallo paglierino intenso, impreziosito da evidenti riflessi oro.

A livello aromatico i profumi sono gradevoli e di buona intensità: il primo a essere percepito è lo stuzzicante sentore agrumato, a cui fanno seguito delicate note di fiori bianchi, nocciola, il tutto condito da un tocco di mineralità.

L’ingresso in bocca è piuttosto deciso, di buona struttura, incisivo. Da subito si mette in mostra la vera anima di questo Vino, ovvero il comparto acido-sapido che si esprime con “citrina” freschezza e un tono minerale che si evidenzia, nel finale, con una bella progressione.

Non preoccupatevi, perché l’evidente acidità non è mai fastidiosa e regala a questo Vino un grosso potenziale gastronomico, perfetto per “pulire” la bocca con portate ricche di grassezza.

Freschezza acida e sapidità sanno rendere il sorso gustoso, saporito e invogliano la beva, grazie anche al tenore alcolico non troppo elevato.

Un Asprinio che si esprime al meglio nell’abbinamento a tavola, soprattutto se affiancato da mozzarella di bufala, burrata, frittura mista di pesce, polenta con stracchino, pizza ai quattro formaggi, mozzarella in carrozza: portate che verranno adeguatamente bilanciate e “sgrassate” da questo Vino.

Acquistato tramite enoteca on-line per circa 7,50 euro a bottiglia.

Grazie alla sua caratterizzante acidità, l’Asprinio viene spesso interpretato come spumante: magari in futuro avremo occasione di conoscerlo assieme anche sotto questa veste “briosa”.

Buona degustazione a voi!

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